Daniele Silvestri ha attraversato tutta Italia con un nuovo tour dedicato al suo nono album in studio, La Terra sotto i piedi. Prodotta da OTR Live, la tournée è iniziata il 19 ottobre al Palamaggetti di Roseto degli Abruzzi, per poi proseguire in altri palazzetti della Penisola; l’ultima tappa è stata a Torino il 23 novembre 2019.

Ad accompagnare il cantautore romano c’erano ben 4 marchi di RM Multimedia quali ROBE lighting, Robert Juliat, Luminex – i cui prodotti sono stati forniti da Imput S.r.l. – e wysiwyg; ce ne parla Martino Cerati, lighting designer del tour.

«Utopia di Roma ha creato il progetto scenico del palco in cui era assente una superficie classica. C’era infatti l’esigenza di ottenere un palco-non palco che riprendesse la copertina dell’album La Terra sotto i piedi; a questo scopo sono stati creati un volume circolare riservato a Daniele situato al centro dello stage e piccole pedane per i musicisti poste all’esterno di questo spazio. Questa disposizione ha creato dei vincoli inconsueti che hanno reso anomalo anche il progetto strutturale dello spazio a soffitto per il posizionamento dei proiettori. Ho cercato infatti di non invadere troppo il centro della scena creando delle linee curve in armonia con il design del palco, e una truss special per il pianoforte posizionata al centro e molto in alto rispetto al resto della scena.

«La grande difficoltà è stata quella di assecondare questo palco, che già di per sé aveva una certa importanza, senza invaderlo con luci e video. Inoltre, Daniele è un artista che si presta molto ad un’impostazione cantautorale e al “racconto”: nel contempo dovevamo ottenere una presenza scenica importante, adatta ad un tour nei palazzetti, senza mai essere troppo lirici o troppo “pop”. A questo scopo era necessario un equilibrio tra i momenti in cui il video era dominante e quelli in cui invece era spento.

«Operativamente parlando, ho lavorato con Filippo Rossi che ha curato la parte creativa dei video; io e Filippo lavoriamo abitudinariamente su altri progetti, come Levante o Calcutta, e ci siamo subito trovati concordi su cromie, forme, momenti e costruzioni sceniche equilibrate.»

Nel parco luci di La Terra sotto i piedi c’erano ben 24 MegaPointe e 23 Spiider di ROBE lighting e 4 seguipersona Merlin firmati Robert Juliat.

Due truss, una circolare posizionata al centro dello stage e l’altra semicircolare più esterna utilizzata per l’illuminazione frontale e di mezzo taglio, sono state allestite ciascuna con 12 MegaPointe e 8 Spiider uniformemente distribuiti.

Inoltre, 6 Spiider posti a terra sono stati utilizzati per dare importanza e rilevanza al palco in termini scenografici. Infine, un ultimo Spiider a centro palco, alloggiato molto in alto, è stato utilizzato come special a pioggia su Daniele e il suo pianoforte a scomparsa.

«MegaPointe e Spiider – spiega Martino – sono stati utilizzati entrambi, in momenti alterni e in virtù di situazioni ed esigenze diverse, sia come frontali (come pioggia a centro montagna o “solo” come special), sia per l’effettistica pura di sala. Questa varietà nell’utilizzo dei proiettori era legata al fatto che Daniele ha una scaletta lunga e impegnativa che prevede sia momenti intimi sia “ballati”, pertanto abbiamo sfruttato tutto il potenziale di MegaPointe e Spiider. Sono state utilizzate quasi tutte le caratteristiche principali delle due tipologie di proiettori: i MegaPointe passavano dalla modalità beam alla modalità wash e frost, mentre gli Spiider sono stati utilizzati sia come wash classici sia per l’effettistica con il flower effect.»

Continua Martino: «Ho scelto MegaPointe e Spiider per la loro affidabilità nell’utilizzo in touring ma in particolare ne apprezzo il colore uniforme, la “potenza” e la capacità di non invadere mai eccessivamente la scena. La versatilità dei prodotti mi ha permesso di ottenere le 4 funzioni beam, spot, wash e special con solo due tipologie di proiettori, e quindi di calibrare i momenti e le funzioni in base alle esigenze, con cambiamenti di funzione anche molto improvvisi e cambi scena netti.»

I Merlin Robert Juliat sono stati distribuiti su 4 angoli opposti.

«Daniele si muove molto sul palcoscenico, in totale libertà, quindi servivano dei proiettori che potessero illuminarlo in qualsiasi posizione. 2 seguipersona sono stati posizionati agli angoli del palazzetto e usati in sala; altri 2 seguipersona si trovavano agli angoli e sono stati usati di taglio, quasi in controluce. I Merlin hanno permesso di rinforzare la luce evitando di sporcare lo spazio aereo e i ledwall in scena; li ho potuti usare per illuminare Daniele in momenti intimi dello show, come fossero spot. Non sono invasivi, è come avere dei proiettori di taglio da lontano ma senza uno spazio scenico teatrale chiuso; un’altra sorgente in uno spazio così esposto sarebbe stata impossibile da utilizzare.»

In tournée con Silvestri c’erano anche 8 splitter LumiSplit 2.1 di Luminex.

«Abbiamo scelto gli splitter Luminex come linea di controllo di backup e sono stati perfetti. Mi hanno permesso di essere più tranquillo durante lo show perché mi hanno dato la possibilità di switchare in modo quasi istantaneo.»

Martino commenta positivamente anche wysiwyg: «Ho usato wyg principalmente per i tecnicismi, da un punto di vista di progetto e studio tecnico per cad, liste di materiali, patch, ecc. Non ho programmato tutto lo show in questa tournée, ma uso abitualmente wyg nel mio studio a Milano e penso sia un software insostituibile per la pre-visualizzazione.»

Lo spettacolo è stato programmato da Martino stesso assistito, in studio e durante il tour, da Alberto Manzone che lavora per il suo studio. Daniele Silvestri stesso ha contribuito alla parte creativa dello show.

© RM Multimedia S.r.l.
© Photo: Giuseppe Maffia
Lighting designer: Martino Cerati
Programmazione: Martino Cerati, Alberto Manzone
Service luci: Imput S.r.l.
Stage design: Utopia (G. Sforza)
Supporto creativo e visual motion design: Filippo Rossi
Supporto creativo: Daniele Silvestri
www.martinocerati.com