Da novembre 2018 a febbraio 2019, in territorio lombardo e marchigiano, si è svolta la tournée di Falstaff, ultima opera di Giuseppe Verdi con libretto di Arrigo Boito e regia di Roberto Catalano. Questa nota commedia lirica in tre atti si è distinta, in questa nuova produzione, per la qualità della luce e del colore, merito dei marchi ROBE lighting e Robert Juliat. Fiammetta Baldiserri racconta del suo lavoro come lighting designer.
«La pianta realizzata per Falstaff – spiega Fiammetta – è consistita in un grande ambiente chiuso su tre lati da PVC e pareti. È stata realizzata anche una quarta parete, installata in posizione centrale con lo scopo di essere calata durante la messa in scena per creare l’ambiente interno dell’osteria. Lo spazio aperto è stato invece allestito come un circolo di tennis, nelle scene diurne, oppure come casa Ford e rive del Tamigi, in quelle notturne. Infine, una mezza parete di fondo aggiuntiva, alta come quelle laterali, è stata utilizzata per lo spazio scenico nella camera di un bambino con tanto di cuscini e copriletto con trama a foglie di quercia.»
Continua Fiammetta: «Basandomi su questa scenografia, ho realizzato un progetto luci funzionale ad illuminare sia i personaggi in movimento entro lo spazio, sia gli elementi delimitanti lo spazio, ovvero i PVC laterali e di fondo.
«Per illuminare adeguatamente le pareti della “scatola” ho scelto le barre a LED Dalis 860, di Robert Juliat. La peculiarità di questi illuminatori da fondale è quella di disporre di 48 sorgenti LED ognuna con la propria parabola asimmetrica, disposte su due file, caratteristica che permette di ottenere una luce omogenea e con tutte le sfumature di pastello, che ho subito pensato di utilizzare per raccontare questi vari ambienti. Questa scelta si è rivelata ottima perché mi ha permesso di illuminare perfettamente il perimetro della scena in tutta la sua altezza.
«La notevole altezza della scena e la sua struttura “a scatola” sembrava inizialmente un ostacolo insormontabile che è stato superato dalla versatilità delle Dalis, lasciandomi piacevolmente sorpresa. Queste barre a LED sono in grado di offrire un range di soluzioni cromatiche molto esteso e una “copertura luminosa” ottimale. L’idea di porre due file di sorgenti LED con un diverso orientamento della parabola consente infatti di guadagnare luce in altezza, mantenendo uniforme e ben definito il colore selezionato.
«In totale sono state usate 16 Dalis di Robert Juliat. 8 barre sono state posizionate a terra dietro il PVC mentre le altre 8 sono state distribuite in gruppi di 4 per illuminare i PVC dei due lati. Nella parte laterale, la truss sulla quale sono state montate le barre è stata posizionata a metà altezza sopra il muro: era molto importante riuscire ad illuminare i PVC montati a scatola sulle pareti senza illuminare i passaggi nelle porte.
«Delle Dalis ho apprezzato il fatto di poter illuminare il PVC di fondo e i due laterali in maniera potente e uniforme pur non avendo a disposizione gli spazi sufficienti. Questo è possibile grazie ai microriflettori asimmetrici di queste barre che permettono di avere una ripartizione omogenea della luce e un forte rendimento luminoso.
«Era necessario che i PVC fossero illuminati con colori pastello e Dalis, grazie ai suoi 8 emettitori LED colorati (rosso, verde, blu, royal blue, ambra, ciano, bianco 2.200K caldo e bianco freddo 6.500K) mi ha permesso di farlo agevolmente. Questi colori, in combinazione con i bianchi, ci hanno permesso di avere un’ampia gamma cromatica.
«Dopo aver risolto il problema dell’illuminazione dei fondali e degli elementi scenici fissi mi sono potuta concentrare sull’illuminazione dei personaggi. I riscontri positivi su altri allestimenti mi hanno spinta, ancora una volta, a scegliere i DL7S Profile di ROBE e, anche in questa produzione, il risultato è stato più che soddisfacente. I DL7S, in totale 14, hanno lavorato perfettamente, confermando la precisione del movimento e la qualità cromatica dei colori scelti.»
2 DL7S Profile erano posizionati in sala, altri 5 sulla prima americana, 3 sulla seconda e 4 sulla terza. «Eccetto quelli in sala – spiega Fiammetta – ho usato i DL7S quasi sempre di taglio, soprattutto nella scena dell’osteria, perché desideravo illuminare i personaggi appoggiati al muro di fondo senza “macchiarlo” e senza creare troppe ombre. Il sistema di alette dei DL7S mi ha permesso di sagomare perfettamente lo spazio.
«Dei DL7S apprezzo la possibilità di avere tutte le temperature di colore, la perfetta sensibilità al dimmer, che nell’opera è per me fondamentale, e la facile gestione dei colori.
Mi piace illuminare i personaggi con le diverse temperature di bianco e i DL7S si prestano perfettamente a questo scopo. Inoltre, il loro alto CRI mi ha permesso di usarli sugli incarnati e sui costumi coloratissimi dei personaggi senza alterare il colore scelto dal costumista.»
Fiammetta ha apprezzato molto il sistema LED a 7 colori di DL7S: «Il sistema LED a 7 colori – spiega – è relativamente nuovo nel settore dell’illuminotecnica ed è gestibile grazie a software specifici delle console. Non abbiamo ancora sviluppato un linguaggio e dei codici per definire le infinite possibilità di colore di questi proiettori, quindi, con l’aiuto del software, dobbiamo fare confronti con ciò che conosciamo. Si cerca, per esempio, di ricreare una luce come se fosse un’incandescenza con gelatina Rosso 174; è un punto di partenza per orientarci in questo sistema altrimenti troppo complesso da gestire.
«Si supererà il concetto di colore dettato dalle “mazzette” di gelatine arrivando alla totale personalizzazione di ogni colore, con grande sollievo per gli scenografi che vedranno rispettate le scelte fatte sui cromatismi scelti per le scene. Ogni stato luminoso sarà veramente legato all’idea del lighting designer che avrà la possibilità di usare i colori da lui creati. È facile prevedere il successo per proiettori così ben pensati.»
Nel parco luci di Falstaff sono stati usati anche 3 BMFL Spot, best seller di ROBE: «Li ho usati in controluce, posizionati dietro la vetrata dell’osteria per avere una luce più forte», racconta Fiammetta. «Il regista mi ha chiesto delle trasparenze ed essendo il plexiglass molto spesso mi servivano luci molto potenti in grado di attraversarlo e ottenere la “trasparenza”.»
Conclude Fiammetta: «La console è stata programmata dai bravissimi Giovanni Polito (a Como e nella tournée lombarda) e Oscar Frosio (a Fano e nella tournée marchigiana). Degne di nota sono la competenza e la disponibilità dei tecnici di palcoscenico che mi hanno supportata, completando così il bilancio positivo di questa esperienza.»
Il materiale per l’illuminazione è stato fornito da Gemmi Luci S.r.l., per la tournée in Lombardia, e Back Stage S.n.c., per la tournée nelle Marche.
© RM Multimedia S.r.l.
© Photo: Ilaria Sormani
Lighting designer: Fiammetta Baldiserri
Programmazione console: Giovanni Polito, Oscar Frosio
Service: Gemmi Luci S.r.l., Back Stage S.n.c.
Musica: Giuseppe Verdi
Libretto: Arrigo Boito
Regia: Roberto Catalano
Direttore: Francesco Cilluffo
Scene: Emanuele Sinisi
Costumi: Ilaria Ariemme
Coproduzione: Fondazione Rete Lirica delle Marche, Teatri di Opera Lombardia e Teatro Marrucino di Chieti